L’epatite, condizione più frequente tra le patologie del fegato, è un processo morboso determinato da agenti virali, batterici o sostanze tossiche che provocano necrosi parenchimale accompagnata da una reazione infiammatoria più o meno estesa.
Esistono inoltre epatiti da cause autoimmuni e dismetaboliche, dovute, queste ultime, a disfunzioni del metabolismo legate all’abuso di alcol, all’obesità e al diabete.

Per epatite acuta virale si intende la malattia provocata da virus con spiccato epatotropismo noti come virus epatitici. Numerosi sono i virus epatitici maggiori, detti rispettivamente virus A (virus dell’epatite A, HAV), virus B (virus dell’epatite B, HBsAg), virus C (virus dell’epatite C, HCV), virus delta (virus epatite delta, HDV), virus E (virus dell’epatite E, HEV) e G (virus dell’epatite G, HGV)(alfabeto delle epatiti). Sono virus diversi tra di loro, non correlati immunologicamente per cui l’infezione di uno di questi non conferisce immunità nei confronti degli altri.

Esistono poi virus epatitici definiti minori (tra i principali: Cytomegalovirus, CMV; virus Epstein Barr, EBV;Coxsackie virus;Herpes virus, HSV; virus della parotite e rosolia).