Nato a Belluno nel 1908, allievo interno della Clinica Medica dell’Università di Padova diretta dal prof. Cesare Frugoni, nell’ultimo anno di corso (1931) seguì il suo maestro chiamato dalla Facoltà Medica di Roma alla prestigiosa Clinica Medica della Capitale.

Conseguita la laurea nel 1932, vinse borse di studio che gli consentirono il perfezionamento all’estero. Trascorse gli anni successivi a Parigi sotto la direzione di Lecomte du Nouy e di Carnot, e a Strasburgo nell’Istituto di Fisica Biologica diretto da F. Vels. Rientrato a Roma conseguì le libere docenze in Chimica Biologica nel 1937 e in patologia Medica e Metodologia Clinica nel 1938.

La qualità dei numerosi studi gli conferirono notorietà nazionale e internazionale, tanto da fargli conseguire giudizio di maturità nel concorso alla cattedra di Patologia Medica e Metodologia Clinica bandito dall’Università di Catania nel 1940. L’interruzione dei concorsi universitari nel periodo bellico rallentò solo temporaneamente una carriera accademica già pienamente riconosciuta e legittimata.

Nel 1946, nel primo concorso postbellico, risultò primo dei ternati nel concorso di Patologia Medica a Cagliari, optando tuttavia, con una scelta fortunata per la nostra Università, per la sede vacante di Modena. Qui divenne Professore Straordinario di Patologia Medica da 1° Novembre 1947 e Ordinario da 1° Novembre 1950. Il 1° Febbraio 1951 fu chiamato dalla Facoltà Medica sulla Cattedra di Clinica Medica in sostituzione del Prof. Alessandro Dalla Volta trasferito a Padova.

In quel periodo il Prof. Coppo organizzò  la Clinica Medica, situata in una sede distaccata, come struttura autonoma dotata di una sua Radiologia e di Laboratori operanti in diversi settori: biochimica clinica, infettivologia, endocrinologia, cardiologia, elettroforesi, istopatologia epatica. Nei primi anni ’50 furono introdotte nella diagnostica strumentale la laparoscopia e la biopsia perlaparoscopica.  Per la competenza via via acquisita dal personale medico operante nei diversi settori, la Clinica Medica divenne sede di importanti Centri di Studio a livello nazionale: Centro di Selezione e Assistenza per il Nord Italia delle lavoratrici delle risaie (profilassi e terapia dell’infezione spirochetosica); istituto dall’allora Alto Commissariato per la Sanità; Centro Antidiabetico; Epidemiologia della Cardiopatia Ischemico-infartuale in relazione alle consuetudini alimentari e iperdislipidemie.

Coppo applicava negli anni settanta il metodo della “evidence based medicine” che oggi è diventato la parola d’ordine della medicina.

Con lo sviluppo della sierovirologia delle epatiti, dell’immunologia clinica e della biologia molecolare i ricercatori allievi del Prof. Coppo dal ’70 sono pienamente impegnati su linee di ricerca dirette a migliorare la diagnostica e la terapia dei seguenti eventi morbosi: 1) epatiti croniche virus-correlate; 2) selezione di trattamenti efficaci; 3) possibili interventi su evoluzioni in cirrosi ed epatocarcinomi; 4) malattie eredometaboliche espresse da enzimopatie epatiche.

Se a Modena abbiamo ancora una grande tradizione nella ricerca sul fegato lo dobbiamo certamente a Mario Coppo, clinico per eccellenza e di fama mondiale.

La sua carriera accademica terminò nel 1978.

È stato fondatore e Presidente di  diverse società scientifiche ed Associazioni per lo studio del fegato (AISF, EASL, Medico-chirurgica Modena, Associazione per lo studio delle patologie infettive e metaboliche del fegato, che ora porta il suo nome).

Gli allievi lo ricordano così:

“Il Professor Coppo spiccava per cose che dovrebbero essere normali ma che, purtroppo, spesso non lo sono. Era un uomo di una grandissima onestà intellettuale.”

“Era clinico ed epatologo di fama internazionale, un uomo di grande spirito, che ci ha contagiato con il suo entusiasmo per la ricerca e che ci ha trasmesso il rispetto del malato.”